La dolcezza arriva alla fine

 Una lucciola illuminò il buio, attraversandolo come fosse di un denso catrame, ruvido come una cicatrice, e la videro. Aveva in bocca un fiore che succhiava avidamente e la lucciola le si posò sul viso, bevendo sembrerebbe, le lacrime che scorrevano sulle sue guance pallide. 

"No!" urlò uno dei due, buttandosi su di lei e strappandole il fiore dalla bocca. "Cosa... perché?!"

Alzò lo sguardo meccanicamente e gli regalò un sorriso intriso di viola, sotto la luce della torcia che tremolava sul tronco dell'albero alla quale lei era accasciata. 

"Non potevo più continuare, non ho questo coraggio. Se è quello che Dio ha voluto per noi io morirò peccatrice, la sua mano non mi guida più.." Dalla sua tasca tirò fuori a fatica coriandoli di scatti fotografici che ritraevano bambini, donne e uomini. Più si avvicinava la morte e più il sapore dell'oleandro si faceva intenso. Il compagno davanti a lei scomparve per far posto alle rovine di una casa nella quale dormiva una personcina gracile. Strinse gli occhi, non voleva ricordarla. La personcina era stata appesa alle mura di quella casa, la personcina era morta lì, fucilata. Nel suo pugno un pezzo di cioccolato custodito nella stagnola. 

Era morta lì, con la dolcezza ancora sulla lingua ed il sapore ancora sulle labbra. 




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